La nostra bella Italia è piena di esempi storici dell’importanza che ha e che hanno avuto storia e cultura nei secoli passati della rilevanza che ha avuto nel contesto politico e artistico la nostra terra.
Ovunque si cerchi se ne può trovare una dimostrazione. Ne è un esempio il Seminario Maggiore di Firenze che tra i suoi tesori più preziosi ospita anche il Codice di Bartolomeo Rustici, racconto illustrato di un pellegrinaggio da Firenze a Gerusalemme. Tratta mai realizzata ma immaginata con così tanta passione e devozione da fare impressione.
Realizzata a pochi decenni della scoperta dell’America. Questo manoscritto è la prova di quello che dicevamo, ovvero che la cultura cade e si nasconde ovunque. L’opera è stata infatti salvata dall’oblio grazie all’occhio attento ed esperto di un responsabile della biblioteca che lo scovò da un rigattiere, rappresenta un unicum nel panorama storico-artistico fiorentino.
Il seminario come possiamo comprendere da queste poche righe, non è solo un luogo di formazione spirituale, ma anche un vero e proprio scrigno d’arte e cultura, capace di stupire chiunque vi metta piede, dal più grande al più piccino. Fondato nel lontano 1783 con il lascito librario del Granduca Pietro Leopoldo I, custodisce una biblioteca storica di inestimabile valore invidiata in tutta Europa.
Conta circa 20.000 edizioni a stampa ma anche 2.500 cinquecentine europee. Se questa parte della storia non vi interessa, il seminario è anche custode di una straordinaria selezione di quadreria seicentesca. Grandi maestri come Jacopo Vignali, Matteo Rosselli, Lorenzo Lippi, Antonio Ruggieri e Giovanni Martinelli hanno arricchito i corridoi della struttura. Una delle opere più importanti però arriva dalle sapienti mani del maestro seicentesco Bernardino Poccetti, “Cenacolo di Cristo confortato dagli Angeli dopo le tentazioni nel deserto” (1610).
Quest’opera non è un quadro, bensì un affresco, che quindi rimarrà su quei muri fino a che ci sarà qualcuno a prendersi cura della struttura. I locali in cui sono mantenuti questi tesori della nostra cultura non sono regolarmente frequentabili, sono stati recentemente ammirati durante una visita ufficiale da parte della sindaca di Firenze Sara Funaro, accompagnata dall’arcivescovo Gherardo Gambelli, assieme poi ad altre autorità locali.
Su invito della direttrice della biblioteca Elena Gurrieri e del rettore Gian Luca Bitossi. Evento simbolo di un’importantissima tappa per una collaborazione tra il seminario e la città di Firenze, scopo: il valorizzare di questo patrimonio culturale. Custode di un’eredità culturale che racconta la storia e l’anima della città, importante per tutti i suoi cittadini.
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