“La skincare fa male”: gli esperti smentiscono le beauty blogger

Dermatologi ed estetisti esperti smentiscono le beauty blogger: solo business, la skincare in realtà fa male.

Appare ormai come un’abitudine irrinunciabile. Influencer, vip e beauty blogger mostrano i loro video tutorial, in modo da spiegare ai followers come eseguire la perfetta skincare routine. Ma è davvero necessaria?

Dermatologi ed esperti intervengono sul tema, smentendo categoricamente quanto condiviso impunemente sui social media. Aumentano di fatto i casi di coloro che acquistano i “prodotti migliori”, ma manifestano comunque problemi gravi sulla superficie dell’epidermide.

Skincare come sinonimo di marketing

Capita sempre più spesso di incappare sui social in video che invitano i followers a strutturare una skincare quotidiana, onde evitare l’invecchiamento precoce e la degenerazione dell’epidermide. Figure che consigliano di seguire una serie di step, i quali includono spesso quattro o cinque prodotti insieme: esfoliante, tonico, siero (da modulare sulla base di specifiche esigenze), crema giorno, contorno occhi e molto altro. Ebbene, si tratta solo di una strategia di marketing.

Facendo due calcoli, anche la skincare routine più economica – se seguiamo le indicazioni delle beauty blogger – viene a costare circa 50 euro. Soldi buttati, in quanto servono pochissimi prodotti per garantire la salute della pelle. È intervenuta nel merito Mary Schook, estetista delle star residente a New York, la quale ha affermato con convinzione: “Le persone stressano la loro pelle utilizzando troppi prodotti” – e continua – “Ogni appuntamento è una missione di ricognizione”.

Del medesimo avviso è la dermatologa Whitney Bowe: “Prenditi una pausa dagli attivi” – ovverosia tutti quei prodotti che contengono principi come vitamina C, retinoli, acido ialuronico e molto altro. Inoltre non è necessario detergersi il viso più volte al giorno. Sciacquarsi con dell’acqua tiepida al mattino e procedere con la pulizia profonda solo la sera è sufficiente. Esiste poi un fenomeno più preoccupante, che riguarda adolescenti e minori.

Secondo un’inchiesta della RTS, sono sempre di più gli utenti junior che si fanno influenzare dai consigli delle beauty blogger, tanto che in Svezia le principali catene farmaceutiche hanno imposto il divieto di acquisto dei cosmetici ai minori di 15 anni. “Anche bambine di 8 o 10 anni chiedevano prodotti di cura avanzati” – ha spiegato Monica Magnusson, direttrice della catena Apotek Hjartat.

Gli esperti confermano dunque che si tratta di una mera strategia di marketing. Per prendersi cura della propria pelle sono sufficienti tre prodotti: detergente, crema idratante (con componente di acido ialuronico solo per gli over 30) e crema solare. Tutto il resto, sottolineano i dermatologi, è solo business ed acchiappa like.