L’Agenzia Italiana del Farmaco ha chiarito i dubbi sulla differenza tra farmaco generico e di marca. La raccomandazione è una sola.
I farmaci generici o equivalenti hanno gli stessi principi attivi, lo stesso dosaggi, la stessa via di somministrazione e forma farmaceutica dei medicinali “di marca” ma costano molto di meno. Comprensibile perché le persone li preferiscano.
Quando il farmacista domanda “Vuole il generico?” c’è chi dice subito “sì” puntando al risparmio e chi è reticente nel compiere questa scelta chiedendosi come mai il proprio medico non abbia avvisato dell’opportunità di comprare un medicinale che costa meno. L’AIFA ha chiarito i dubbi sull’uso degli equivalenti specificando che questi farmaci hanno uguale via di somministrazione, modalità di rilascio, dosaggio, forma farmaceutica, principio attivo, numero di unità posologiche e dosi unitarie rispetto il farmaco di riferimento definibile “di marca” perché quest’ultimo non ha più la copertura brevettuale.
Da sapere che il colore, la forma e gli eccipienti potrebbero differire così come le condizioni e la durata del periodo di conservazione ma ciò non pregiudicherebbe la qualità del farmaco generico né la sua efficacia e sicurezza. Potrebbero essere differenti anche le indicazioni terapeutiche a causa della copertura brevettuale e sicuramente sarà diverso il prezzo, più basso dal 20 fino al 75%.
Abbiamo capito che i farmaci equivalenti altro non sono che farmaci che “copiano” gli originali nel momento in cui scade la copertura del brevetto riguardante la scoperta del principio attivo. Il prezzo più basso è legato ad un motivo molto semplice che nulla ha a che fare con la qualità. Essendo la molecola ormai nota da anni (da considerare che un brevetto può durare 20 o 38 anni) non ci saranno più spese di promozione per la commercializzazione.
Sembrerebbero, dunque, non esserci problemi nella scelta di assumere un farmaco generico piuttosto che il rispettivo di marca. Si consiglia, comunque, di consultare il medico o il farmacista prima di prendere una decisione anche se quasi sempre suggeriranno la scelta economica. In ogni caso l’importante è evitare di passare da un farmaco equivalente ad un altro senza parere medico.
Un’indagine ha rilevato come ci siano difficoltà da parte delle persone ad acquistare sempre lo stesso prodotto e così lo cambiano. Ebbene questo è un errore, il mantenimento della terapia è fondamentale per la guarigione soprattutto in relazione ai farmaci equivalenti. La differenza nella bioequivalenza (massimo del 20%) rispetto al farmaco di marca può significare un’ulteriore diversità tra due farmaci equivalenti che non fa bene alla salute.
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