Le caldaie devono essere sottoposte a una revisione periodica. Il mancato rispetto delle norme comporta multe salatissime.
Sono tante le persone a sottovalutare la revisione delle caldaie. Lo scopo è quello di verificarne la sicurezza e, quando possibile, di limitare ulteriormente il loro impatto sull’ambiente. Questa materia è regolata da norme ben precise. Non si può lasciare niente al caso perché si rischia di dover pagare multe salatissime.
La sanzione applicata può raggiungere addirittura i 3.000 euro. Gli errori, spesso, non sono legati alla volontà dei diretti interessati di infrangere la Legge, ma a piccoli fraintendimenti. Per questo motivo, è importante avere chiaro il quadro generale e i comportamenti da adottare per non andare incontro a conseguenze spiacevoli.
Quando si parla delle caldaie, spesso, non si pensa alla revisione. Si tratta di un argomento che può facilmente passare in secondo piano. In realtà, è importante conoscerlo a fondo. In caso contrario, si potrebbe andare incontro a multe elevate. Non c’è alcuna tolleranza verso il mancato rispetto degli obblighi. Nei casi più gravi, la sanzione può raggiungere anche i 3.000 euro. Solitamente, non scende mai sotto i 500 euro.
La prima cosa da tenere in considerazione è che la norma ha come obiettivo quello di proteggere i residenti della proprietà. Eventuali malfunzionamenti, infatti, possono essere molto pericolosi per la sicurezza delle persone coinvolte. L’obbligo, sancito dal D.Lgs.311/2006, parla chiaro. I tempi di revisione sono strettamente legati alla potenza termica e al tipo di combustibile.
Per gli impianti superiori ai 35 kW, deve essere effettuata annualmente, per quelli con potenza inferiore, invece, bisogna attenersi al seguente schema:
Il tecnico, dopo aver effettuato la manutenzione ordinaria e controllato il rilascio dei fumi, rilascerà un bollino di conformità (verde o blu). Ovviamente, in presenza di determinati problemi, segnerà le irregolarità riscontrati, provvedendo alla riparazione. Il proprietario dell’immobile ha l’obbligo di sostituire l’impianto quando necessario e di occuparsi degli interventi straordinari. L’inquilino, invece, deve assumersi i costi della manutenzione standard in quando è lui a usare l’impianto.
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