Se salti la revisione della caldaia, rischi fino a 3.000 euro di multa: tutti i dettagli per mettersi in regola

Le caldaie devono essere sottoposte a una revisione periodica. Il mancato rispetto delle norme comporta multe salatissime.

Sono tante le persone a sottovalutare la revisione delle caldaie. Lo scopo è quello di verificarne la sicurezza e, quando possibile, di limitare ulteriormente il loro impatto sull’ambiente. Questa materia è regolata da norme ben precise. Non si può lasciare niente al caso perché si rischia di dover pagare multe salatissime.

Caldaia bianca
Se salti la revisione della caldaia, rischi fino a 3.000 euro di multa: tutti i dettagli per mettersi in regola – architetturaecritica.it

La sanzione applicata può raggiungere addirittura i 3.000 euro. Gli errori, spesso, non sono legati alla volontà dei diretti interessati di infrangere la Legge, ma a piccoli fraintendimenti. Per questo motivo, è importante avere chiaro il quadro generale e i comportamenti da adottare per non andare incontro a conseguenze spiacevoli.

Cosa sapere sulla revisione della caldaia: non farla espone a rischi personali ed economici

Quando si parla delle caldaie, spesso, non si pensa alla revisione. Si tratta di un argomento che può facilmente passare in secondo piano. In realtà, è importante conoscerlo a fondo. In caso contrario, si potrebbe andare incontro a multe elevate. Non c’è alcuna tolleranza verso il mancato rispetto degli obblighi. Nei casi più gravi, la sanzione può raggiungere anche i 3.000 euro. Solitamente, non scende mai sotto i 500 euro.

La prima cosa da tenere in considerazione è che la norma ha come obiettivo quello di proteggere i residenti della proprietà. Eventuali malfunzionamenti, infatti, possono essere molto pericolosi per la sicurezza delle persone coinvolte. L’obbligo, sancito dal D.Lgs.311/2006, parla chiaro. I tempi di revisione sono strettamente legati alla potenza termica e al tipo di combustibile.

Tecnico caldaia
Cosa sapere sulla revisione della caldaia: non farla espone a rischi personali ed economici – architetturaecritica.it

Per gli impianti superiori ai 35 kW, deve essere effettuata annualmente, per quelli con potenza inferiore, invece, bisogna attenersi al seguente schema:

  • Caldaie alimentate a biomassa o combustibile liquido: la revisione deve avvenire ogni anno
  • Caldaie a gas installate da almeno 8 anni: revisione ogni due anni
  • Caldaie a gas con camera stagna di tipo C, presenti da meno di otto anni: revisione ogni quattro anni
  • Caldaie con focolare aperto e camera stagna di tipo B: revisione ogni due anni

Il tecnico, dopo aver effettuato la manutenzione ordinaria e controllato il rilascio dei fumi, rilascerà un bollino di conformità (verde o blu). Ovviamente, in presenza di determinati problemi, segnerà le irregolarità riscontrati, provvedendo alla riparazione. Il proprietario dell’immobile ha l’obbligo di sostituire l’impianto quando necessario e di occuparsi degli interventi straordinari. L’inquilino, invece, deve assumersi i costi della manutenzione standard in quando è lui a usare l’impianto.

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