Ritrovarsi con i vermi nel piatto può sembrare un incubo, ma sta già diventando realtà: ecco come riconoscere la farina che li contiene grazie all’etichetta.
Se ne parlava da molto tempo ed ora il suo arrivo in Europa è ufficiale. I vermi entrano a far parte dell’alimentazione attraverso la farina gialla. Considerata una fonte proteica, rappresenta un passo rivoluzionario nel campo, aprendo la strada a questa particolare integrazione nella dieta.
![etichetta prodotti supermercato insetti](https://www.architetturaecritica.it/wp-content/uploads/2025/02/supermercato-etichetta-insetti-12-02-2025-architetturaecritica.it_.jpg)
I vermi della farina infatti, vengono identificati al giorno d’oggi come una grande opportunità nutritiva soprattutto dal punto di vista della sostenibilità. Il grande apporto di vitamina D che questi offrono è soltanto uno dei vantaggi del loro consumo, che dal 10 febbraio 2025 è stato sdoganato. La Commissione Europea, dopo aver in passato già autorizzato l’uso alimentari di altre specie di insetti, ha accolto anche questi nei supermercati dell’UE.
Ma di cosa si tratta nello specifico? Si parla di larve di Tenebrio molitor, anche conosciute come larve gialle della farina. Chiaramente non arrivano in tavola nella loro forma originaria. Subiscono infatti, uno speciale trattamento con raggi UV, per poi essere ridotte in polvere. La scelta non è stata esente dalle critiche, con conseguenti proteste.
Le società di distribuzione nel frattempo, sembrano contendersi il primato di questo nuovo mercato. La Nutri’Earth francese è riuscita ad accaparrarsi l’esclusività del commercio per i primi cinque anni, ma c’è chi scalpita per ottenere una possibilità. In molti si chiedono come sarà possibile riconoscere i prodotti contenenti farina di larve. Un modo sicuro c’è: osservare l’etichetta.
Come leggere l’etichetta dei prodotti a base di farina di larve
Il punto interrogativo più grande che a questo punto l’Europa si pone è quello sull’accoglienza dei nuovi prodotti. La farina di larve porrà i consumatori di fronte alla necessità di adeguarsi ad una novità assoluta in campo alimentare, che potrebbe incontrare dubbi e diffidenze. Eppure le previsioni sembrano essere positive.
![farina gialla](https://www.architetturaecritica.it/wp-content/uploads/2025/02/farina-gialla-12-02-2025-architetturaecritica.it_.jpg)
Secondo quanto stimato infatti, questo settore è destinato a crescere a dismisura, integrando sempre più specie di insetti nelle abitudini nutritive degli europei. Il grillo domestico o la mosca soldato nera sono solo alcuni dei prossimi candidati ad entrare nella dieta, che si arricchirebbe di proteine e potrebbe convincere sempre più.
Pare che di questo passo, entro il 2030 il mercato globale potrebbe superare i 3 miliardi di euro. Nel frattempo, ci si domanda come raggiungere la piena consapevolezza al supermercato. Sapere se si sta mettendo nel proprio piatto della farina di larve è possibile. Il Regolamento (UE) 2015/2283 garantisce che ogni prodotto che la contiene riporterà una dicitura ben precisa. Sull’etichetta si leggerà: “Polvere larvale di Tenebrio molitor trattata con raggi UV”.
A questo si aggiungerà anche una specifica sul contenuto di vitamine: “Contiene vitamina D prodotta mediante trattamento UV”. Il rischio di sbagliare dunque non esiste e il messaggio sarà molto chiaro. A maggior ragione perché il consumo di farina di larva potrebbe provocare reazioni allergiche nei soggetti sensibili ad acari della polvere e crostacei. Per evitare spiacevoli sorprese basta quindi, aprire gli occhi.