A molti potrebbe sembrare strano, ma in ogni bagno c’è un oggetto che usiamo ogni giorno ed è più sporco del WC, ecco quale.
L’igiene in una casa non può che essere un aspetto fondamentale, per questo non si può prescindere dalla pulizia in tutti i locali almeno una volta alla settimana, oltre ad altri piccoli aspetti, quali l’eliminazione della polvere anche con maggiore frequenza. Questo concetto non può che essere valido a maggior ragione nel bagno, dove per natura possono esserci germi che si possono diffondere facilmente grazie al WC e non solo.
![bagno casa](https://www.architetturaecritica.it/wp-content/uploads/2025/02/bagno-casa-2-2-2025-architetturaecritica.it_.jpg)
In realtà, non è il water il punto della stanza che presenta la maggiore sporcizia, anche se molti potrebbero pensarlo. Microbi e virus si ritrovano infatti in enorme quantità soprattutto in un altro oggetto altrettanto indispensabile, che viene utilizzato da tutti con cadenza quotidiana, almeno due-tre volte a giorno, anche se sapere di quale si tratta potrebbe generare sorpresa un po’ in tutti.
In bagno c’è un oggetto sporchissimo: sai qual è?
Pensare che in bagno si possano trovare dei germi non è così inusuale, lo è molto di più invece se ci si concentra su un oggetto che ognuno di noi usa costantemente e più volte al giorno proprio per essere più pulito e avere più igiene personale.
Si tratta dello spazzolino da denti, che risulta essere tra gli accessori più contaminati da virus e batteri, come emerso recentemente da uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Manchester. Secondo quanto rilevato, questi sarebbero addirittura più di 10 milioni di batteri, molti di più rispetto a quelli della tavoletta del WC e al pavimento di un bagno pubblico, luogo che giù di per sé raramente troviamo del tutto pulito.
![donna spazzolino da denti](https://www.architetturaecritica.it/wp-content/uploads/2025/02/donna-spazzolino-denti-2-2-2025-architetturaecritica.it_.jpg)
Non si tratta, in realtà, di una novità assoluta, ma di qualcosa che era stata messa in evidenza per la prima volta già nel 2011, quando erano stati individuate versioni mutanti dello streptococco, tra cui Staphylococcus aureus, Pseudomonas, lattobacillo, Klebsiella Candida e Escherichia Coli. Un dato che non poteva essere considerato confortante, ma che anzi poteva spiegare perché spesso ci si ritrova a dover gestire disturbi piuttosto fastidiosi, tra cui la carie, infezioni fungine e alla pelle, crampi allo stomaco, diarrea e polmonite.
Una situazione simile non accade solo per un’incuria a cui non facciamo caso, ma anzi si verifica sin dal momento in cui togliamo lo spazzolino dalla confezione in cui era presente al momento dell’acquisto. Il problema diventa poi via via sempre più grave a ogni utilizzo, è anche per questo che sarebbe bene cambiarlo periodicamente, se possibile almeno ogni tre mesi.
Ogni persona potrebbe comunque ridurre gli effetti negativi attraverso una gestione differente di questo accessorio, attraverso alcuni comportamenti a cui forse nemmeno si pensaa. Tanti, ad esempio, tendono a metterlo in una scatolina o in un apposito contenitore, convinti che non possa prendere polvere, invece non è così, i batteri in questo modo sopravvivono più a lungo.
Questi tendono infatti a moltiplicarsi in un ambiente umido, per questo sarebbe bene anche asciugarlo dopo ogni utilizzo. E’ altrettanto fondamentale tenerlo ad almeno un metro e 50 dal water, dove si possono formare batteri e muffa, oltre a non dimenticarsi mai di chiudere la tavoletta a ogni occasione, così da evitare schizzi ogni volta che si tira lo sciacquone.
![spazzolino da denti e dentifricio](https://www.architetturaecritica.it/wp-content/uploads/2025/02/denti-spazzolino-denti-2-2-2025-architetturaecritica.it_.jpg)
Prima di lavare i denti si dovrebbero inoltre fare dei risciacqui con il colluttorio, il cui alcol presente all’interno aiuta a uccidere alcuni tipi di germi e batteri. Una volta finito di lavare i denti, è bene immergere lo spazzolino nel collutorio per pulire le setole e uccidere germi e batteri.