Sanzione da 5mila Euro per l’Isee sbagliato: controlla subito questo dettaglio sul tuo documento

Compilare l’Isee in modo sbagliato può costare davvero caro, si può andare incontro a una sanzione pesantissima. È bene verificare ogni dettaglio per evitare problemi.

Avere un ISEE aggiornato può essere davvero determinante per ogni cittadino, è da questo documento infatti che si può fare un’idea precisa del reddito di una persona, specialmente se dovessero esserci stati cambiamenti nel corso degli anni. Questo può essere fondamentale qualora siano disponibili alcune agevolazioni, concesse in genere alle fasce meno abbienti della popolazione perché ritenute più bisognose.

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Sanzione da 5mila Euro per l’Isee sbagliato: controlla subito questo dettaglio sul tuo documento – Architetturaecritica.it

Commettere un errore può essere però più facile di quanto si possa pensare, per questo chi non è particolarmente pratico dovrebbe farsi seguire da un professionista, che può dare tutte le direttive necessarie su come agire. Il suo supporto può inoltre essere cruciale anche per togliersi dubbi in merito ai requisiti necessari per poter ricevere un sostegno. Non può quindi che essere necessario agire con la massima cautela e verificare ogni dettaglio di questo importante documento, qualora ci fossero errori si va infatti incontro a sanzioni pesantissime, che possono mettere in difficoltà molti contribuenti.

ISEE sbagliato: una mossa che può costare caro

Quando si tratta di gestire un documento che certifica il nostro reddito, come è l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è importante che ogni dettaglio inserito sia corretto, eventuali sviste non possono essere ammesse. Questo vale a maggior ragione se questo può servire per avere diritto a un particolare tipo di agevolazione, inserire dati sbagliati può magari garantire il sostegno nell’immediato, con il rischio poi di doverlo restituire se non si era tra gli aventi diritto. A quel punto però la situazione si può complicare notevolmente, con il rischio concreto di subire una multa pesante.

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ISEE sbagliato: una mossa che può costare caro – Architetturaecritca.it

Prima di procedere è innanzitutto determinante verificare di essere in possesso di tutte le certificazioni necessarie, quali la DSU, documento di identità e tessera sanitaria di tutti i componenti, i dati relativi al mutuo o all’affitto, le targhe dei mezzi posseduti, estratti conto bancari e informazioni di tipo patrimoniale.

Inserire qualcosa di diverso dalle informazioni reali può essere però semplice per chi non ha grande manualità in questo tipo di situazioni, per questo sarebbe bene farsi sempre seguire da un CAF, i cui addetti sono in genere preparati per questo scopo (il margine di errore, come per ogni persona, non può però essere escluso del tutto).

I problemi maggiori possono esserci soprattutto se ci sono incongruenze nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), necessaria per calcolare l’ISEE e accedere ad alcune prestazioni sociali in modalità agevolata. In questo caso qualora ci fosse un accertamento la sanzione può andare da un minimo di 5 mila fino a un massimo di 25 mila euro, in base al sostegno ricevuto indebitamente. Vale però una regola generale importante, che è bene conoscere: la sanzione amministrativa non può superare il triplo del beneficio economico ricevuto a seguito della presentazione dell’ISEE.

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La sanzione in caso di ISEE sbagliato è davvero pesantissima – Architetturaecritica.it

Qualora invece si dovesse avere ricevuto un bonus a cui non si aveva diritto con un valore superiore a 3.999,96 euro, la sanzione amministrativa deve essere messa in conto, ma a questa può aggiungersi addirittura la possibilità di finire in carcere. Muoversi prima che sia troppo tardi e correggere l’ISEE sbagliato può essere quindi cruciale se non si vuole andare incontro a un salasso di questa portata. Si può procedere presentando una nuova DSU o attraverso il modello integrativo FC3, dove saranno inseriti tutti i dati mancanti. È bene però ricordare che la presentazione dell’ISEE ogni anno non risulta essere obbligatoria, serve solo se si vuole provare ad accedere a un sostegno economico messo a disposizione dei cittadini.

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