I satelliti della Nasa hanno scovato “un’isola fantasma” svanita poco dopo la sua apparizione. Come è potuto succedere?
Il mondo riserva quotidianamente sorprese che in alcuni casi possono risultare sbalorditive e sorprendenti ed è proprio quanto recentemente accaduto grazie ad una serie di osservazioni dei satelliti della Nasa che si sono imbattuti in una misteriosa isola o, come è stata ribattezzata, un’isola fantasma.
Il motivo è legato al fatto che, come è apparsa in modo improvviso, è altrettanto improvvisamente svanita nel nulla e di questo lembo di terra non è rimasta più alcuna traccia. Come è potuto accadere e soprattutto dove si è verificato questo particolare quanto apparentemente inspiegabile fenomeno? Scopriamolo.
Come dicevamo l’isola è letteralmente apparsa e scomparsa in un lasso di tempo relativamente breve, quasi come fosse un miraggio. Ad individuarla sono stati i satelliti della Nasa nelle acque del Mar Caspio, al largo delle coste dell’Azerbaigian. In prima battuta si poteva dunque pensare di aver individuato un nuovo pezzetto di mondo, un piccolo lembo di terra in più che andasse a ‘controbilanciare’ i numerosi chilometri di coste e litorali che anno dopo anno, in ogni parte del mondo, svaniscono a causa dell’erosione e dell’innalzamento del livello di mari e oceani. In realtà l’isola scoperta ad inizio 2023 è svanita nel nulla entro la fine del 2024 come confermato dall’Osservatorio Terrestre dell’agenzia spaziale statunitense.
La ragione è più razionale di quanto si pensi: il fenomeno in questione è avvenuto infatti in una zona della Terra chiamata Kumani Bank, nota anche come Chigil-Deniz. Qui si verificano con una certa regolarità potenti eruzioni sottomarine provocate da imponenti ‘vulcani di fango’ talmente intense da, in alcuni casi, portare alla genesi di un’isola. Basti pensare che la prima eruzione registrata in quest’area risale al 1861. La breve vita dell’isola è stata documentata dai satelliti Landsat 8 e 9 i quali hanno rilevato la cresta del vulcano sotto la superficie dell’acqua a novembre 2022 e l’isola emesa a febbraio 2023. Poi però i fenomeni erosivi hanno avuto la meglio e i sedimenti hanno iniziato poco alla volta a staccarsi fino a quando dell’isola non è rimasto più nulla.
L’eruzione dei vulcani di fango, possono essere intermittenti ed esplosive oppure costanti e lente, è differente rispetto a quelle dei vulcani emersi: il materiale viene emesso a temperatura ridotta e fluidi possono andare ad accumularsi in profondità insieme a gas. Nel caso in cui la pressione di tali materiali arrivi a superare la resistenza delle rocce che li sovrastano possono formarsi delle fratture o delle fessure che provocano la risalita dei gas e dei fluidi. Una vera e propria miscela di gas, idrocarburi, acqua e argilla che mescolandosi danno origine ad un fango estremamente denso. Tale miscela fuoriesce dall’acqua ed il materiale argilloso inizia a depositarsi dando origine ad una struttura dalla forma conica.
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