Ha deciso di boicottare tutti i social del gruppo Meta allontanandosi da essi per sette giorni e invitando i fan a fare lo stesso. Ecco perché
L’ultimo periodo è stato estremamente complesso sul fronte delle dinamiche politiche globali ma anche sul fronte dei social. Una serie di equilibri relativi alle piattaforme utilizzate quotidianamente da miliardi di persone in ogni parte del mondo sono stati modificati; basti pensare al recente annuncio di Mark Zuckerberg, alla guida del gruppo Meta, che ha deciso di modificare radicalmente i metodi impiegati per effettuare i controlli di quanto viene postato sui social allineandosi, di fatto, al metodo già implementato dal social X di Elon Musk.
Ebbene in tale contesto estremamente dinamico e fortemente intersecato all’evoluzione politica che diversi Paesi, su tutti gli Stati Uniti, stanno vivendo, c’è chi ha deciso di avviare una propria personale protesta allontanandosi da alcuni social network per una settimana intera ed invitando i propri fan a fare lo stesso.
L’annuncio è arrivato, a mezzo social, nelle scorse ore e riguarda nientemeno che un famosissimo musicista, il quale ha preso la decisione di fare un passo indietro e non postare nulla né su Facebook smettendo, per un periodo di tempo limitato, di utilizzare anche tutte le altre piattaforme social del gruppo come Instagram ma anche Rayban Meta, Metaquest, Giphy e ovviamente Threads, Messenger e Whatsapp. La decisione ha ragioni ben precise ed è stata denominata “Lights Out Meta”.
Si tratta a tutti gli effetti di una campagna di boicottaggio social, una protesta silenziosa ma che potrebbe, se portata avanti da milione di persone, impattare pesantemente sul buon andamento delle piattaforme. L’iniziativa è stata avviata nelle ore nelle quali Donald Trump prestava giuramento per il suo secondo mandato alla Casa Bianca e tra i primi ad aderite c’è stato nientemeno che l’ex frontman dei R.E.M. Michael Stipe proprio allo scopo di protestare contro l’avanzata delle destre negli Stati Uniti, ma non solo. Il motivo della decisione di chiudere alcuni social, invitando fan, follower e colleghi a fare lo stesso, è legato anche alle politiche di Zuckerberg in merito alla fine del programma di fact-checking.
“Sono felice di starmene lontano per una settimana come forma di protesta” ha scritto Stipe aderendo all’iniziativa iniziata il 19 e attiva fino al 26 gennaio. “Resterò sloggato per una settimana a partire da domani. Per favore, prendete in considerazione l’idea di fare lo stesso di modo che multinazionali come Meta capiscano che aiutare l’estrema destra in America e in tutto il mondo ha delle conseguenze. O siamo diventati troppo dipendenti da staccarci anche solo per una settimana?”.
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